Cinisello Balsamo - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Il più importante monumento della città è Villa Silva Ghirlanda, costruita nel corso del Seicento e restaurata nel secolo scorso. Al suo interno conserva pregevoli affreschi ed un giardino all'inglese. Villa Ghirlanda Silva si presenta oggi come uno dei gioielli del territorio a nord di Milano, una delle poche ville superstiti dello scempio perpetrato in questa zona dal passare del tempo e dalla fobia edilizia degli ultimi decenni. La villa fu costruita su progetto del Richini, ispirato forse da un precedente architettonico di gusto palladiano, per volontà di Donato I Silva nel XVII secolo. Sebbene menomata delle collezioni che la famiglia Silva vi aveva raccolto (arredi, solo in parte ancora esistenti, collezioni botaniche, mineralogiche e antiquarie, biblioteca e quadreria) ha il pregio di conservare un tipico giardino "all'inglese" voluto da Ercole Silva in epoca neoclassica e una serie di affreschi di tematica paesaggistica riferibili al tardo Seicento e ai primi del Settecento. La villa è di proprietà comunale, infatti vi sono alloggiati il Municipio e la Biblioteca comunale. Recentemente è stato inaugurato il Museo della Fotografia Contemporanea.
La Chiesa di Sant' Ambrogio
  La chiesa parrocchiale di Cinisello, in piazza Gramsci, sorse nella seconda metà del cinquecento per iniziativa di don Matteo Belloni, sulle rovine di una precedente chiesetta. La struttura attuale risale al 1968, anno in cui don Massimo Pecora la restaurò completamente, ordinando anche la costruzione delle due ali laterali che si aggiunsero all'unica navata originaria. Ma anche l'interno, cosi come l'esterno della Chiesa, deve molto all'iniziativa di don Massimo Pecora: fece ricostruire l'altare, ordinò al pittore Leonardo Spreafico una pala per l'altare di San Giuseppe, e fece innalzare dietro all'abside l'enorme vetrata policroma che contribuisce a creare nella chiesa un'atmosfera di profonda solennità. II tempio di culto architettonicamente più interessante ed il più amato dalla popolazione, è la chiesa della Madonna di Sant'Eusebio, comunemente chiamata "chiesina di Sant'Eusebio". Il luogo in cui sorge fu per molto tempo il cimitero dei martiri cristiani perseguitati durante l'Impero Romano. La scoperta dei resti di due giovani martiri, il nobile Marcellino e la piccola Tealissinia, colpi i contadini del luogo che, tra il VII e l'VIII secolo d.C., innalzarono una chiesetta in loro onore, dedicata al Vescovo di Vercelli (S. Eusebio), che a quel tempo estendeva la propria giurisdizione diocesana fino a Cinisello. I materiali utilizzati nella costruzione - tuttora in parte visibili - sono quelli tipici della povertà contadina dell'epoca: ciotoli e fango. Anche l'interno, costruito secondo i canoni tipici della basilica paleocristiana, denota la povertà dei mezzi e la grande fede dei costruttori umili strutture, i dipinti di scarso valore artistico ma profondamente venerati e cari alla popolazione locale. L'icona raffigurante la Madonna di Sant'Eusebio è stata per secoli uno dei centri del culto popolare locale: fin dai tempi della regina longobarda Teodolinda, che aveva una vera e propria venerazione per il dipinto. I numerosi "ex voto" che ancor oggi circondano il dipinto, stanno a significare che l'adorazione per la Madonna di Sant'Eusebio non si è ancora spenta. I restauri avvenuti nel secolo scorso - che non hanno alterato la semplice bellezza originaria -hanno portato alla luce i resti del giovane martire Marcellino, oggi tumulati davanti all'altare.
La Chiesa di San Martino Vescovo
  Per secoli i fedeli di Balsamo si raccolsero nella piccola cappella di San Marco finché, intorno al 1500, venne eretta una chiesa dedicata a San Martino, Santo patrono e protettore di Balsamo. L'aspetto attuale della chiesa risale ai primi del nostro secolo, quando vennero aggiunte due navate laterali all'unica navata originaria e si procedette al rifacimento della facciata che presenta, ai lati del portone, due pregevoli statue di San Martino e di Sant'Anna, mentre sopra il frontone si innalza una statua della Vergine portante la Croce. L'interno è adornato da affreschi che risalgono alla fine del secolo scorso, ma i pezzi di maggior pregio sono il grande Altare maggiore (della metà dell'800) e le statue lignee di Gesù flagellato e di Maria addolorata, provenienti dalla chiesa di Santa Maria in Monza. La chiesa di San Martino Vescovo contiene le reliquie di San Saturnino martire e dei beati Balsamo Abate e Canino da Balsamo, particolarmente cari e venerati dai fedeli locali. Nel 1961, per far fronte a quell'incremento demografico in gran parte determinato dal fenomeno immigrativo degli anni Cinquanta, la sede parrocchiale di Cinisello venne trasferita nella nuova chiesa di San Martino Vescovo. Edificata in piazza Soncino, la prima pietra della chiesa venne posta il 3 marzo 1957 dall'allora Cardinale di Milano Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI. L'interno è costruito secondo la tipica pianta a croce latina, con i bracci trapezoidali convergenti nel transetto, dove si trova l'altare maggiore in marmo chiaro. Sempre all'interno risalta la notevole Via Crucis, opera del Compagnone, che adorna le pareti laterali. Il pavimento è di marmo bianco della Versilia, nel quale sono stati inseriti riquadri marmorei rossi.
La Chiesa di San Pio X
  La chiesa sorge accanto ad un altro edificio di culto fatto costruire provvisoriamente nel 1958. È dedicata a Pio X, il Papa che impresse una svolta al cattolicesimo italiano permettendo, nel 1905, la partecipazione attiva anche dei cattolici alla vita politica del paese. Il tempio è posto nel rione Campo dei Fiori, al confine con Milanino. Internamente merita particolare attenzione la navata a forma di tenda, a simboleggiare come Dio e la sua Chiesa proteggano i fedeli. Di notevole pregio artistico sono le due statue in legno dipinto della Val Gardena, raffiguranti l'una Pio X e l'altra la Madonna Pellegrina.
La Chiesa di San Giuseppe Lavoratore
  Questa chiesa, sorta tra il 1957 e il 1958, è dedicata al falegname padre putativo di Gesù: non è stato una scelta casuale, ma una voluta celebrazione del lavoro umile, magari modesto ma essenziale per la società. La chiesa sorge infatti in un quartiere di lavoratori: il "Borgomisto", cosi chiamato proprio per le differenze etniche e sociali dei suoi abitanti. Essenziale e funzionale nell'architettura, la chiesa svolge anche un ruolo sociale, e ciò grazie all'oratorio e all'annessa scuola materna.
Chiesa di San Pietro Martire
  La chiesa fu eretta nel 1968 e rende onore al grande santo viennese, quasi a voler espiare l'omicidio di San Pietro perpetrato proprio da un cittadino di Balsamo, Carino, poi beatificato in seguito al suo pentimento. L'imponente struttura esterna, tutta in cemento armato, colpisce per la sua maestosità, come pure le grandiose statue in legno scolpito dello scultore Gino Casanova. Quest'opera monumentale, venuta a coprire la carenza di strutture di culto nei rioni Crocetta e Casati, è stata realizzata grazie all'impegno anche finanziario dei fedeli.
La Chiesa della Sacra Famiglia
  Anch'essa sorta nel 1968 per volontà di don Massimo Pecora, la chiesa della Sacra Famiglia svolge un'importante funzione sociale nel rione Belvedere, e ciò grazie all'oratorio e alla scuola materna "San Massimo". Nel 1974 ebbe l'onore di ricevere la visita del Vescovo di Kampala (Uganda) Monsignor Nsubuca Emanuelle.
La Chiesa di Santa Margherita
  Costruita nel 1961 su disegno dell'architetto Claudio Latocca con la collaborazione degli architetti A. Olgiati E G. Sartorio, la chiesa di Santa Margherita sorge nella frazione Cornaggia e serve anche i fedeli delle frazioni Robecco e Bettola.